Descrizione
Gli orecchini scacciapensieri sono stati completamente prototipati a mano al banchetto. Come prima cosa è stata fatta una fusione d’argento alla forgia ed atteso che si raffreddasse. Da piccoli cilindri in argento, semilavorati industriali, sono stati ricavati i sei tubicini di diverse lunghezze; a ciascuno, con l’aiuto di una fresa, sono stati praticati due fori ed infine sono stati rifiniti con le lime. Una volta ripreso il risultato della fusione precedentemente fatta, è stato passato al laminatoio manuale per ricavarne due dischi grandi e due piccolini; i dischi più grandi, con l’aiuto della bottoniera, sono stati modellati per dare loro una forma convessa, e la parte superiore di ciascuno di essi, con l’aiuto di lime bacellate è stata divisa in sei triangoli uguali; su ogni triangolo è stato, quindi, praticato un foro e lo stesso al centro di ciascun dischetto; con le carte abrasive, poi, sono stati rifiniti i dischi convessi, i tubi cilindri e i dischi più piccoli. Una volta saldate due delle maglie della catenina d’argento, sono stati inseriti tutti gli elementi, saldate le altre due maglie per chiudere e messo tutto in acido per togliere l’ossido formatosi con la fiamma. Poi gli orecchini sono stati assemblati con ammagliature: ai fili da 0,40 mm sono state inserite le pietre, poi sono stati ammagliati alle maglie saldate alla catenina, la catenina ammagliata ai dischi convessi ed infine, i fili con le pietre ammagliati ai tubicini e ai dischi convessi. E’ stato rifinito il tutto con dei gommini (per togliere eventuali spigoli) e portato a lucidare, prima con spazzola in crine e pasta gialla (a velocità minima per togliere gli ultimi graffi rimasti e a velocità massima per rifinire il tutto) ed in seguito con spazzola in cotone morbido e rossetto d’ossido di ferro (sia a velocità minima che a velocità massima). Una volta lucidato è stato lavato con acqua calda e sapone per gioielli (nell’ultrasuoni, macchinario che con scariche di ultrasuoni lava accuratamente l’oggetto) e fatto asciugare immergendolo nella sabbia specifica. Infine è stato sottoposto a rodiatura (o bagno galvanico).
Orecchini scacciapensieri: generano un tintinnio al movimento
Il vento soffiava leggero ed il sole accarezzava la pelle, quando le mie orecchie percepirono un tintinnio nuovo e curioso, sempre più insistente come se si stesse avvicinando. Non era fastidioso, anzi era estremamente piacevole e riposante, non lo temevo. Cullato da quel suono mi addormentai ed arrivai a sognare. Non ricordo cosa sognai ma qualunque cosa fosse, di sicuro, mi lasciò una sensazione di piena ed appagante serenità. Quando Morfeo mi ebbe cullato abbastanza, ancor prima di aprire gli occhi, tornai di nuovo ad ascoltare quel piacevole ed ormai noto tintinnio. Mi aveva accompagnato durante tutto il tempo del riposo e forse dovevo proprio a lui quello stato di tranquillità e quel sogno tanto gradito, a quel punto dovevo assolutamente capire cosa fosse a produrre un suono tanto piacevole alle mie orecchie. Mi misi in piedi e guardandomi intorno lo vidi: era un simpatico scacciapensieri appeso alla tettoia di un terrazzo. Le cannuccie in alluminio ballavano baldanzose ma eleganti al ritmo del vento, sbattendo insistentemente sulla campana posta al centro. Così rimasi diversi minuti a guardarlo e ad ascoltarlo, era davvero rilassante e dovevo provare a riprodurlo in un gioiello per le orecchie, un paio di “orecchini sonori”. Li disegnai e misi i disegni nel cassetto, prima o poi avrei avuto tempo di realizzarli. Qualche anno dopo mia zia, dopo uno dei suoi viaggi in capo al mondo, mi riportò un simpatico souvenir: uno scacciapensieri fatto con canne di bamboo e conchiglie. A quel punto mi decisi a riprendere quelle vecchie bozze a matita e dopo aver ragionato sui materiali e sulle tecniche di lavorazione mi misi al banchetto ed iniziai. Il primo tentativo non andò proprio a buon fine, gli orecchini scacciapensieri erano bellissimi ma, una volta indossati, non producevano alcun suono. Al secondo tentativo andò meglio, forse anche troppo, gli Scacciapensieri non potevano essere vestiti perché a chi li metteva risultavano troppo rumorosi! Superati i “problemi del surround” il terzo tentativo fu quello buono, finalmente avevo creato i miei personali scacciapensieri: eleganti, simpatici e musicali…un gioiello davvero originale!