Descrizione
Il ciondolo Orchidea è stato prototipato a mano con lastre e fili in cera. E’ stato utilizzato uno specillo con lama per intagliare i petali e uno specillo a punta con la fiamma (spiritiera) per crearne i contorni e saldarli tra di loro. Attraverso un processo di microfusione il ciondolo è stato portato in argento e rifinito al banchetto. Da una cerniera (semilavorato in argento) è stata ricavata una maglia che è stata, poi, saldata sulla parte posteriore del petalo centrale. Rifinito con carte abrasive (dalla grana più grossa alla grana più fine) e gommini (per togliere eventuali spigoli presenti sule punte dei petali). Con una fresa a punta piccola sono stati praticati dei fori al centro del ciondolo che è stato successivamente portato a lucidare, prima con spazzola in crine e pasta gialla (sia a velocità minima per togliere gli ultimi graffi rimasti che a velocità massima per rifinire il tutto) ed in seguito è stato sostituito con spazzola in cotone morbido e rossetto d’ossido di ferro (sia a velocità minima che a velocità massima). Una volta lucidato è stato lavato con acqua calda e sapone per gioielli (nell’ultrasuoni, macchinario che con scariche di ultrasuoni lava accuratamente l’oggetto) e fatto asciugare immergendolo nella sabbia specifica. Con l’aiuto di una microfiamma sono stati inseriti tre fili con le pietrine, bloccati con dei pallini dietro il ciondolo. E’ stato, poi, rifinito con i gommini e sottoposto a rodiatura (o bagno galvanico). Per concludere sono stati applicati gli smalti in resina (facendo in modo che il ciondolo assomigliasse quanto più possibile al fiore corrispondente) e lasciati asciugare sotto la lampada per diverse ore.
Da dove nasce l’idea di un Ciondolo Orchidea? La leggenda dell’Epiro
Terzo ciondolo della collezione Fiori, l’Orchidea nasce per soddisfare quelle donne che desiderano indossare un fiore bello in eleganza e in armonia, simbolo di amore in Occidente e di perfezione e purezza in Oriente.
Nell’antica Grecia le origini dell’orchidea sono legate alle vicende del bel giovane vanitoso Orchis. Durante i festeggiamenti per Dionisio, tra canti e balli Orchis ebbe la cattiva idea di importunare una sacerdotessa, cosa proibita; neanche la sua provenienza gli garantì impunibilità, l’ira di Dionisio si scagliò su di lui con una condanna a morte dolorosa, per mano delle sue bestie. Gli Dei stessi allora, impietositi dalla sua fine, resero immortale la sua memoria facendo crescere, dai suoi resti, una pianta dal raro splendore che prese il suo nome, Orchidea. Altra antica leggenda dell’Epiro narra ugualmente di un giovane bellissimo di nome Orchide, che all’inizio dell’adolescenza vide mutare progressivamente il suo corpo fino a rendere impossibile a chiunque definirne il sesso. Per il suo aspetto particolare tutti lo sfuggivano e, quando tutto ciò gli fu insopportabile, decise di porre fine alle sue angosce gettandosi da una rupe. Un Dio pietoso allora fece nascere sul suolo dove il bel corpo si era infranto, un prato di fiori diversi ma simili per la loro splendida originalità, le orchidee. La storia più curiosa sulle origini di questo fiore, però, è quella della Dea Afrodite che gettò casualmente una scarpa (o un sandalo) a terra e da lì spuntò la prima orchidea; non per nulla, il nome scientifico di una specie di orchidea è Paphiopedilium, da Paphos, la città cretese dal cui mare uscì la Dea Venere (il corrispettivo greco di Afrodite).
Oggi i fiori di orchidea si associano a svariate occasioni ma rappresentano sempre un segno di saluto, di congratulazioni e di buon augurio. Per questo questo ciondolo in argento è ideale come regalo in ogni occasione.