Descrizione
Il ciondolo è stato prototipato a mano in cera limabile. E’ stato modellato un rettangolo in cera e con frese e lime è stato ricavato il ciondolo. Con un processo di microfusione è stato portato da cera ad argento e rifinito al banchetto con ulteriori lime, frese e carte abrasive (dalla grana più grossa alla grana più fine), portato a lucidare con spazzola in crine e pasta gialla e bloccato in pece per incastonare lo smeraldo. Assemblato con la catenina e la chiusura d’argento è stato portato di nuovo a lucidare, con spazzola in crine e pasta gialla (a velocità minima per togliere gli ultimi graffi rimasti e a velocità massima per rifinire il tutto) ed in seguito con spazzola in cotone morbido e rossetto d’ossido di ferro (sia a velocità minima che a velocità massima). Una volta lucidato è stato lavato con acqua calda e sapone per gioielli (nell’ultrasuoni, macchinario che con scariche di ultrasuoni lava accuratamente l’oggetto) e fatto asciugare immergendolo nella sabbia specifica. Per concludere è stato sottoposto a rodiatura (o bagno galvanico).
Spesso nel mio lavoro le idee più disparate si fondono tra loro e da questa sorta di esplosione caotica ha origine una nuova creazione; è appunto il caso di questo meraviglioso gioiello. Il desiderio di realizzare un ciondolo che si sviluppasse in verticale radicava in me da diverso tempo quando acquistai delle pietre di smeraldo taglio cabochon la cui forma e smussature mi ispirarono particolarmente. Volevo dare corpo ad un unico pezzo, composto da più forme che richiamassero quella dello smeraldo ma di grandezze differenti in modo da creare simmetrie e asimmetrie allo stesso tempo ….. come avrebbe detto Lewin, una medesima struttura che però è “Una totalità dinamica, per cui un cambiamento di stato di una sua parte o frazione qualsiasi interessa lo stato di tutte le altre”; ecco anche perché questo ciondolo, a differenza della maggior parte delle mie creazioni, è fermo, ossia non è provvisto di snodi che consentirebbero, alle parti di cui è composto, di muoversi liberamente; un po’ come fosse un’opera scultorea e, forse il mio estro creativo, si sarà ispirato proprio a questa. Inoltre la superficie di ogni elemento che contribuisce a creare il tutto, è stata lavorata diversamente: una è satinata, un’altra diamantata e un’altra ,ancora, lucidata. In mezzo a tante diversità di luci e di forme, quella dello smeraldo fondendosi pare rivelarsi e svelarsi in tutta la sua originale bellezza. La particolarità di questo ciondolo sembra quasi richiamare una modernità metropolitana piacevole, arrotondata, senza spigoli, smussata da una logica naturale e mai crudele. Voglio ricordare in tal senso, infatti, che nella tradizione indiana la parola smeraldo equivale alla traduzione di Marakata che significa “il verde delle cose che crescono”.