Descrizione
Il ciondolo Pesce è stato prototipato a mano con cera limabile. Sono state intagliate le forme desiderate e poi modellate con frese e lime, poi dei fili in cera di diverse misure, sono stati modellati e aggiunti, saldandoli, alle forme principali con la fiamma di una spiritiera ed uno specillo a punta. Finito di modellare, è stato sottoposto a micro fusione e rifinito a banchetto con lime, frese e carte abrasive (dalla grana più grossa alla più fine). Sui pezzi sono stati fatti dei fori con frese a punta fina e saldati tra loro con un filo d’argento; il tutto poi è stato messo in acido. Ripresi i pezzi sono stati incastrati nella pece e con delle frese coniche e dei bulini sono state incastonate le pietre, inserite le perline e fermate con dei pallini fatti con la micro fiamma. Rifinito tutto con i gommini e le carte abrasive dalla grana fine, sono stati quindi assemblati con le catenine e le chiusure d’argento. Sono stati portati a lucidare, prima con spazzola in crine e pasta gialla, a velocità minima per togliere gli ultimi graffi rimasti e a velocità massima per rifinire il tutto, ed in seguito con spazzola in cotone morbido e rossetto d’ossido di ferro, sia a velocità minima che a velocità massima. Una volta lucidati sono stati lavati con acqua calda e sapone per gioielli (nell’ultrasuoni, macchinario che con scariche di ultrasuoni lava accuratamente l’oggetto), fatti asciugare ricoprendoli con sabbia specifica ed infine, sottoposto a rodiatura, o bagno galvanico.
Ciondolo Pesce: simboleggia l’inconscio
Tra la mia collezione Animaletti Preziosi gli animali che prediligo vi sono quelli il cui ambiente naturale è l’acqua, come pesci, crostacei o coralli, per cui, quando è sorta l’esigenza di arricchire la collezione Animaletti Preziosi, mi è sembrato naturale scegliere tra le creature acquatiche più variopinte ed eleganti che io conosca, ossia i pesci scalari.
L’ambiente in cui questi animaletti nascono, crescono e muoiono è l’acqua che per la psicologia simboleggia l’inconscio, ossia la nostra parte più recondita. La scuola del filosofo Jung, in questo senso, ha usato l’immagine del pesce per indicare uno strato dell’anima profondissimo. In realtà pare sia sempre stato un animale “mistico”. La religione cristiana, ad esempio, sembra molto legata a quest’abitante delle acque; l’acrostico di Iesus Christos Theou Hyios Soter (Gesù Cristo Figlio di Dio Salvatore) è Ichthys, che in greco vuol dire, appunto, pesce. I primi seguaci di Cristo si definivano “pescatori di uomini” ed utilizzavano la sagoma stilizzata di quest’animale per riconoscersi tra loro e ufficiare i culti di nascosto. Non è finita; quando Dio decise di ridare un ordine alla natura ciò che fece fu quello di mandare giù un bel diluvio universale. Le uniche creature che risparmiò, dunque, furono proprio i pesci! Anche il profeta ebraico Giona, vissuto prima di Cristo, per aver disubbidito al Signore, finì nel ventre di un “grosso pesce”, o per qualcuno nella pancia di una balena (proprio come Pinocchio, anche se Collodi, in realtà, utilizzò un pescecane), e ne uscì solo quando Dio, dando ascolto alle sue preghiere ed al suo dolore, impose all’animale di liberarlo.
Così recita un proverbio induista:
“Nelle menti superficiali anche il pesce più piccolo causa molta agitazione. Nelle menti oceaniche anche il pesce più grosso non causa increspature”.
Scopri anche il corrispettivo anello a forma di pesce.