Descrizione
Il ciondolo a forma di cuore stilizzato è stato prototipato a mano al banchetto. Dopo aver ottenuto un lingottino d’argento dalla fusione alla forgia è stato tirato alla trafila manualmente fino a raggiungere uno spessore di 1,50 mm; una volta riscaldato con la fiamma (per renderlo più lavorabile) è stato modellato con l’aiuto di pinze tonde. Sono stati creati i tre castoni al banchetto e saldati con la microfiamma sopra al ciondolo, a seguire vi è stata saldata anche una maglia; con una fascetta è stata realizzata la contromaglia, forata da una parte all’altra con una fresa a punta, fatto passare un perno e saldato con microfiamma, poi il tutto è stato messo in acido. In seguito è stato rifinito con frese e carte abrasive (dalla grana più grossa alla grana più fine) e messo in pece per incastonare i zirconi, poi assemblato della sua catenina e della chiusura e rifinito con i gommini. Portato a lucidare è stato passato precedentemente con la spazzola in crine e la pasta gialla (a velocità minima per togliere gli ultimi graffi rimasti e a velocità massima per rifinire il tutto), ed in seguito con la spazzola in cotone morbido ed il rossetto (a velocità minima e a velocità massima). Una volta finita la lucidatura è stato lavato con acqua calda e sapone per gioielli (nell’ultrasuoni, macchinario che con scariche di ultrasuoni lava accuratamente l’oggetto), fatto asciugare ricoprendolo con sabbia specifica ed infine, sottoposto a rodiatura (ossia bagno galvanico).
Ciondolo a forma di cuore stilizzato
Quando lo sguardo si posa su questo ciondolo a forma di cuore quello che si vede è una figura stilizzata composta da un filo e tre castoni con le pietre, ossia un cuore rivisitato partendo dalla sua forma classica. E’ il secondo della collezione Cuori e l’apparente contraddizione che distingue i due gioielli, uno pieno e l’altro semplificato, è probabilmente la dualità con la quale l’amore stesso a volte si svela. L’essenzialità che caratterizza questo ciondolo rappresenta l’amore nodale, quello che non ha bisogno di fronzoli o complementi marginali per definirsi tale. Il disegno dal quale ho preso spunto ha diversi anni, risale infatti ai tempi in cui mi stavo formando come artigiano-orafo. Per quanto, durante il corso, io potessi prestare attenzione a qualunque tipo di esercizio pur di crearmi quel bagaglio necessario a svolgere il mestiere nel modo migliore, ammetto che, lavorando sull’incastonatura di pietre sempre della stessa forma, quadrate o tonde, a volte mi annoiavo talmente tanto da decidere di dedicarmi, almeno col disegno, alla sperimentazione di lineamenti e fattezze nuove. Partii dal cuore perché è uno dei gioielli che appartiene, ormai a ragione, alla tradizione orafa e lo rivisitai. Inserii delle pietre della stessa conformazione, incastonate in maniera diversa rispetto al solito (ne misi tre, di colori diversi ed in ordine di grandezza per creare movimento), all’interno di una forma essenziale che desse l’idea di abbracciarle dolcemente facendole risaltare naturalmente. Era questa l’idea di ciondolo a cuore che avevo all’epoca e portarla a realizzazione, passare cioè da un vecchio disegno alla materia con forma e consistenza, è stato, parafrasando Fabrizio De Andrè, “…un piacere del tutto mio….”.
“E per questo ti dico amore, amor io t’attenderò ogni sera, ma tu vieni non aspettare ancor, vieni adesso finché è primavera.”
Valzer per un amore di Fabrizio De Andrè