Descrizione
Ogni componente del bracciale in argento con pietre nere è stato prototipato a mano con cera limabile. Sono state utilizzate lime e frese per creare le forme desiderate e con l’aiuto di un bulino a punta fina è stato inciso il motivo del bracciale. Grazie alla microfusione è stato portato tutto da cera ad argento. E’ stato sottoposto poi, a rifinitura totale con l’aiuto di frese, lime e carte abrasive (dalla grana più grossa alla più fine) per togliere possibili imperfezioni presenti. Passato alla lucidatrice prima con spazzola in crine e pasta gialla a velocità minima (per togliere gli ultimi graffi rimasti) e poi a velocità massima (per rifinire il tutto), e con spazzola in cotone morbido e rossetto (ossido di ferro), a velocità minima e a velocità massima. Per ogni pezzo sono stati ripetuti tutti i passaggi. E’ stato lavato tutto in acqua calda e sapone per gioielli (nell’ultrasuoni, macchinario che con scariche di ultrasuoni lava accuratamente l’oggetto) e fatto asciugare ricoprendolo con della sabbia specifica. I componenti in argento sono stati sottoposti a rodiatura (bagno galvanico). Infine è stato assemblato il tutto con cordella cerata, fermata da freni con gommini, e inseriti i terminali e la chiusura in argento.
Bracciale da uomo con onice, argento e cordella di cuoio
Come per i primi due, anche per il Black One non bisogna farsi ingannare dal nome, esso non è il primo ma il terzo della linea ed perciò la “creazione inevitabile”, quella cioè che non poteva mancare. Desideravo infatti creare una versione più leggera e meno impegnativa rispetto ai primi due modelli; speravo, comunque, di riuscire a mantenere intatti i canoni di eleganza e preziosità, anche grazie al fatto che avrei continuato ad usare le medesime pietre dei primi due bracciali, l’onice nero, il cui taglio salomite ne amplifica la bellezza e la lucentezza. Lo scrittore torinese Fabrizio Caramagna scrisse “Tutti i colori sono luminosi tranne il grigio. Ma a volte il più luminoso di tutti è il nero. Dentro il suo abisso c’è una luce che non conosciamo. Che inquieta e sorprende”. Il nero, infatti, è il colore dell’ombra, dell’ignoto, della paura, rimanda agli aspetti interiori, oscuri e misteriosi, quelli inesplorati e sconosciuti della nostra personalità, che possono si essere pericolosi ma anche ricchi di possibilità, risorse, energie ed impulsi creativi; a ben guardare, infatti, il nero può, ragionevolmente, essere considerato come un’assenza di colore o come un insieme di tutti i colori.
L’idea di usare la cordella cerata, poi, pensavo fosse salvifica perché mi avrebbe consentito di ridurre il peso del pezzo e, contemporaneamente, lo avrebbe reso gradito anche ad una clientela più giovane e sportiva che preferisce vestire casual o in modo più comodo senza però trascurare un tocco di eleganza semplice. Una volta realizzati i bracciali, la risposta e la tipologia degli acquirenti non ha tardato a confermare le mie tesi (che non posso, solo per questo, definire valide in assoluto ma di certo per me piuttosto vicine agli avvenimenti).