Descrizione
L’anello spartano, raffigurante l’elmo dei guerrieri spartani, è stato prototipato a mano con tubo in cera limabile e portato a misura standard con spina allarga cere; con lime e frese è stato riprodotto il disegno dell’elmo spartano. Attraverso un processo di microfusione è stata sostituita la cera con il metallo; è stato quindi lavorato con lime, frese e carte abrasive (dalla grana più grossa alla grana più fine) per togliere ogni impurità. Una volta rifinito l’anello è stato lucidato internamente ed esternamente prima con spazzola in crine e pasta gialla a velocità minima (per togliere gli ultimi graffi rimasti) e poi a velocità massima (per rifinire il tutto); in seguito, sostituito il crine con la spazzola in cotone morbido è stato lucidato di nuovo con rossetto (ossido di ferro), a velocità minima e a velocità massima. Dopo la lucidatura è stato lavato con acqua calda e sapone per gioielli (nell’ultrasuoni, macchinario che con scariche di ultrasuoni lava accuratamente l’oggetto) e fatto asciugare ricoprendolo con sabbia specifica.
Anello con elmo spartano: significato
Riportare in vita il disegno dell’elmo spartano, pur non essendo una mia prerogativa, ha rappresentato per me la realizzazione di un’idea e di una creazione artistica che insistentemente tornava e mano a mano, col passare del tempo, si modificava trasformandosi in qualcosa di sempre più tangibile. Ho trascorso ore e giorni e mesi a pensare a come rivisitare, senza stravolgere, l’elmo spartano per farne un anello …. volevo fosse maestoso e importante ma anche elegante, avvolgente, essenziale e solido; poi mi sono soffermato sul termine “spartano”…… ciò che in genere definiamo spartano risulta essere severo, rigido e austero, misero e accomodante, senza fronzoli, essenziale, ecco uno dei termini a me più cari. Essenziale, ciò che è sostanziale ed indispensabile.
“Non si vede bene che col cuore, l’ essenziale è invisibile agli occhi”
dice la volpe di Saint-Exupery, a sottolineare come sia facile perdere di vista ciò che importa davvero se si cade nel superfluo o nella ricerca dell’introvabile.
Ho ricordato che nell’antica Sparta gli opliti, ossia i soldati, erano addestrati applicando loro l’Agoghè, ossia un rigoroso regime di educazione e allenamento basato su disciplina e obbedienza. Essa rappresentava di certo un periodo molto duro, privo di ricchezze e comodità o di cibo cucinato. Questo addestramento era una sorta di iniziazione che preparava i guerrieri ad essere fisicamente e moralmente robusti, forti nel corpo quanto nella mente, determinati e coraggiosi, qualità imprescindibili per servire quella che ancor oggi è riconosciuta come una delle più grandi potenze militari della storia. Insomma avevano di che patire durante l’Agoghè poveri opliti, ma ciò era indispensabile a forgiare la loro tempra!