Descrizione
Orecchini tema “Pace e Amore” prototipati a mano al banchetto. La lavorazione di ciascun orecchino ha seguito le seguenti fasi. Dopo aver fatto una fusione d’argento alla forgia il lingotto che ne è risultato, è stato lasciato raffreddare e tagliato a metà. Portato al laminatoio manuale, da una metà è stata ricavata una lastrina piatta mentre dall’altra metà una fascetta lunga e stretta. Sulla prima, utilizzando un compasso a punta, è stato tracciato un cerchio esterno ed un cerchio interno e, con dei righelli, sono stati tracciate le linee. Con il seghetto è stato tagliato il tutto e la fascetta è stata modellata e saldata intorno al cerchio per fungere da spessore, quindi è stato messo in acido. Un filo da 0,40 mm è stato tagliato in sei segmenti, sono state infilate le pietrine seguendo lo spettro cromatico e con una microfiamma sono stati fatti dei pallini alle estremità per chiudere. Il pezzo è stato rifinito, parte dello spessore è stato tagliato e su ciò che ne è rimasto sono stati praticati i fori. Assemblato il perno è stato lucidato, prima con la spazzola in crine e la pasta gialla (a velocità minima per togliere gli ultimi graffi rimasti e a velocità massima per rifinire il tutto), ed in seguito con la spazzola in cotone morbido ed il rossetto d’ossido di ferro (sia a velocità minima che a velocità massima). Una volta lucidato è stato lavato con acqua calda e sapone per gioielli (nell’ultrasuoni, macchinario che con scariche di ultrasuoni lava accuratamente l’oggetto), fatto asciugare ricoprendolo con sabbia specifica e sottoposto a rodiatura (ovvero a bagno galvanico). Per concludere sono stati inserite le pietre nei fili con e con l’aiuto di una microfiamma sono stati realizzati dei pallini per bloccarle.
Orecchini in argento con simbolo “Pace e Amore”
In una collezione di gioielli Manifesto non poteva certo mancare il simbolo Pace e Amore; la scelta, poi, di rappresentarlo in un paio di orecchini è stata ben ragionata e credo sia stata opportuna.
Nel 2017 il Nobel per la Pace ha riconosciuto il contributo dell’ICAN (la campagna internazionale per l’abolizione delle armi nucleari) nella lotta alla proliferazione degli armamenti atomici; una delle organizzazioni che appoggiò tale campagna fu la CND britannica, alla quale dobbiamo quello che è universalmente conosciuto come il simbolo della pace ☮. Era il 1958 quando al pacifista e disegnatore commerciale Gerald Holtom, viene commissionato dalla CND guidata dal filosofo e matematico Bertrand Russell, il logo per il disarmo nucleare in occasione della prima Marcia Aldermaston. Holtom inizialmente pensò di ricorrere al simbolo della croce cristiana inserita in un cerchio ma, i preti che consultò non si dimostrarono felici di vederla usata in marce di protesta; ripiegò dunque su due lettere dell’alfabeto semaforico in ambito navale, la N e la D che stavano per Nuclear Disarmament, racchiuse da un cerchio ossia il mondo; in un’intervista anni dopo, il disegnatore dirà che quel simbolo voleva rappresentare un essere umano prostrato ed impotente di fronte alla guerra:
“Ero in uno stato di profonda disperazione. Ho disegnato me stesso, la rappresentazione di un individuo disperato, con le palme delle mani allargate all’infuori e verso il basso, alla maniera del contadino di Goya davanti al plotone d’esecuzione. Ho dato al disegno la forma di una linea e ci ho fatto un cerchio intorno”.
Una volta finito il nuovo simbolo venne rapidamente riportato con tratti neri su distintivi in creta bianchi e distribuiti ad attivisti e manifestanti dai membri del CND; in caso di guerra atomica quelle spillette sarebbero state tra gli ultimi oggetti realizzati dall’uomo a sopravvivere!